Obbligo di fatturazione elettronica, come ci riguarda

obbligo di fatturazione elettronica

Il 1° gennaio è entrato in vigore l’obbligo della Fatturazione Elettronica. Cosa cambia per noi scrittrici, influencer e blogger? Cosa dobbiamo per essere in regola.

Nell’ultimo mese del 2018 un po’ tutte ci siamo preoccupate, inutile negarlo. Io poi che odio occuparmi di amministrazione e contabilità sono stata presa dal panico e per un attimo mi sono sentita apatica. Che barba! Il mio primo pensiero è stato di noia e fastidio. Possibile che ci debbano sempre complicare le cose?

Poi però quando ci si rende conto di non poter fare nulla a riguardo ci si guarda attorno alla ricerca di soluzioni. La prima cosa che ho fatto è stata interpellare la mia commercialista e chiederle cos’avrei dovuto fare e ora credo di avere le idee abbastanza chiare.

L’obbligo della Fatturazione Elettronica

Facciamo chiarezza in un mare di confusione e vediamo come dipanare a matassa. Prima di entrare nel merito degli obblighi delle parti vediamo cos’è e come funziona la Fatturazione Elettronica in vigore, come ho detto dal 1° gennaio per effetto della Legge di Bilancio. Il formato della Fattura Elettronica è l’XML, un acronimo che significa eXtensible Markup Language.

Tutte le fatture devono essere in formato elettronico, anche se vengono date ai consumatori Privati.

In realtà non tutte le Partite IVA sono soggette a fatturazione elettronica. Share on X

Software per la gestione della Fatturazione

Per poter fornire le fatture in XML si utilizzano dei software che permettono di eseguire l’intero processo:

  • creazione della fattura,
  • invio,
  • conservazione della fattura e dei documenti contabili.

Il processo è completamente automatizzato e questo rende semplice la lettura dei file XML. Professionisti e aziende possono utilizzare il software in modo intuivo perché vengono guidati da esso. Ma qui, la domanda sorge spontanea. Chi non ha il programma come può leggere la fattura?

Nello specifico chi riceve la fattura elettronica riceve un file XML appunto nel quale sono contenuti tag e serie di dati o sulla PEC o tramite il programma stesso. Ora, considerando che un normale cittadino non ha di certo un software per la lettura delle fatture c’è un duplice obbligo di chi emette fattura:

  • deve utilizzare il software per la creazione della fattura e inviarla come tutte le attraverso il Sistema di Interscambio (SdI) all’Agenzia delle Entrate e
  • inviarla tramite posta in formato digitale o analogico all’utente finale.

Un privato cittadino, sprovvisto di Partita IVA potrebbe ricevere fatture del dentista, del piastrellista, dell’idraulico o, ad esempio, del manutentore della caldaia, ma come dicevo, non tutti i soggetti per ora hanno l’obbligo della fatturazione elettronica.

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Chi non ha l’obbligo della Fatturazione Elettronica

Se sei una scrittrice non c’è obbligo, non hai la Partita IVA, ma lavori con ritenuta d’acconto calcolata non sul 100% della nota, bensì sul 75% grazie alle convenzioni sul Diritto d’Autore.

Se sei una blogger e/o influencer che lavori a progetto, o saltuariamente e non hai la P.IVA non hai obblighi, ma ce li hanno le aziende per cui lavori quando ti pagano e i tuoi fornitori che ti invieranno le fatture elettroniche inviate con il SdI all’Agenzia delle Entrate.

Se invece hai una P.IVA non è detto che tu abbia l’obbligo della fatturazione elettronica. I Regimi MInimi e quelli Forfettari NON HANNO l’obbligo della Fatturazione Elettronica. Io ho una piccola agenzia e, per fortuna, rientro tra le categorie che non sono obbligate ad averla.

Il regime in cui mi ha inserita il mio commercialista aveva una soglia di reddito massima di 50.000 € ora portata a 65.000€ che prevede un’imposta sostitutiva pari al 15%. Per ora si tende ad evitare questo tipo di obbligo della fatturazione elettronica, ma poi vedremo nel 2020, quando ci sarà l’obbligo di fatturazione elettronica europea.

C’è da considerare un punto: nel momento in cui apri una P.IVA hai l’obbligo di avere una PEC e di comunicarla in Camera di Commercio. A questo punto, con la PEC giusta, si possono ricevere le fatture in formato XML per poi inviarle comodamente al proprio commercialista. Se poi si vuole lavorare in tutta comodità e inviare fatture elettroniche ai propri clienti si può fare.

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Una soluzione semplice e poco costa

Contestualmente all’apertura della P.IVA ho preso una casella PEC presso Aruba ad un costo veramente molto basso rispetto ad altre realtà Per esempio alcune aziende per cui lavoro pagano 30 Euro l’anno, mentre con Aruba il costo è di 5 Euro il primo anno e di 6 dal secondo in poi.

Oltre a questo è possibile settare la casella PEC per la ricezione delle fatture elettroniche tramite semplici azioni.La casella PEC ha 1 GB di spazio, antivirus e antispam, l’applicazione per il mobile e il servizio “Leggi Fatture” (elettroniche) che deve essere abilitato, se ne hai bisogno.

Se poi hai la necessità di avere il software per la creazione la conservazione delle fatture puoi utilizzare sempre un servizio Aruba. Con soli 25 Euro l’anno ottieni il software e poi conservare fino a 100.000 documenti. E se l’acquisti entro il 7 gennaio lo paghi solamente 5 Euro.

Per non avere dubbi ed essere pronta nel caso mi servisse ho acquistato questo servizio durante il black Friday e l’ho pagato solamente 1 Euro!!

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Partita IVA

Se sei una blogger o influencer con guadagni di un certo tipo e hai bisogno della Partita IVA sappi che ci sono codici ATECO (il sistema che identifica tramite codice alfanumerico tutte le Attività Commerciali) adatti al nostro lavoro, per esempio il 74.90.99, ma un buon commericlaista saprà indicarti il codice più consono alla tua attività.

Spero di esserti stata utile con questo articolo sull’obbligo della fatturazione elettronica e di aver chiarito tutti i dubbi. E se ancora ti stai chiedendo come avviene tra chi ha l’obbligo e chi no, sappi che chi ha l’obbligo, in fase di fatturazione, se tu non hai né il codice attribiuto dal sistema SDI e nemmeno una casella PEC, emetterà fattura con codice 000000 e te la invierà o sulla tua normale casella mail oppure per posta.

In ultimo vorrei precisare che questo non è un post sponsorizzato, ma frutto di esperienza personale. Trovo i servizi di Aruba davvero ottimi e soprattutto hanno un’assistenza clienti formidabile a chi mi sono rivolta spesso senza pagare un euro per risolvere problemi che strettamente parlando non erano di loro competenza.

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Marina Galatioto

Ciao! Sono una scrittrice, giornalista, blogger, influencer e content creator. Amo scrivere e ne ho fatto la mia professione. I miei hobby sono la lettura, l'arte del riciclo, le dollhouse e la Barbie. Amo la saga di Twilight, le stagioni di Shadowhunter, Via col Vento, Il Paradiso può attendere. Ma non solo!

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